LaPallaRotonda racconta la scherma

Dai a un bambino una palla e lo farai felice,

dagli una spada e lo farai cavaliere.”

Se vi fosse capitato di passare nei pressi di Rocca Costanza nei pomeriggi di fine luglio forse avreste notato gruppi di bambini armati di scudo e spada. Li avreste visti esercitarsi nell’uso di entrambi gli attrezzi ma anche mettere in scena vere e proprie battaglie. L’iniziativa è nata dall’idea di Massi Santini e dell’organizzazione Palio dei Bracieri, i quali si sono rivolti ad alcune associazioni locali per creare delle attività gratuite rivolte ai bambini dei vari quartieri di Pesaro. LaPallaRotonda è stata una di queste associazioni coinvolte e, nell’ambito dell’evento, abbiamo avuto modo di conoscere Nicolò Gamba, il nostro maestro di scherma ma anche ideatore di giochi e battaglie. 

20294515_1817911738539290_2481171126685282570_nNicolò è un allievo del Club Scherma Pesaro, associazione sportiva che svolge i suoi corsi sulle colline del Ledimar. Come si legge dalla loro pagina web:La scherma nella nostra città ha radici che partono dalla fine dell’800, quando un giornale dell’epoca riporta la notizia della nascita di un’accademia di spada e sciabola nella ex-chiesa di S.Filippo.” Dopo anni di maestri illustri e trionfi sportivi il movimento ha raggiunto livelli importanti diventando una realtà solida del nostro territorio.

Volendo definire il concetto di scherma, che oggi identifichiamo principalmente con la pratica della scherma olimpica, dobbiamo risalire a tempi ben più remoti.

La parola scherma deriva dal longobardo “Skirmjan” che significa proteggere, coprire (stessa etimologia della parola schermare). La disciplina di scherma ha infatti le proprie basi nel porre la propria arma come difesa/schermo fra sé e l’avversario.

Questa definizione ci dimostra come la scherma sia nata prima di tutto per necessità difensive, un’arte marziale che ha come obiettivo primario l’utilizzo di un’arma bianca con il fine di mettere fuori gioco eventuali assalitori in una situazione di pericolo. Nell’alto medioevo la scherma veniva applicata principalmente in contesi di duello ordalico o giudiziario, ovvero quando bisognava risolvere una contesa giudiziaria, lo si faceva attraverso il combattimento tra i due contendenti o i loro campioni. Si credeva infatti che Dio sarebbe intervenuto guidando la spada di colui che era nel giusto così da garantirgli la vittoria. Ben presto la Chiesa decise di opporsi a questa barbara tradizione dei popoli germanici vietando il duello ordalico.
L’opposizione della chiesa non bastò a cancellare questa “tradizione”. Il duello ordalico, che era regolato da norme giuridiche, lasciò il passo al duello d’onore, con il quale la nobiltà prima e la borghesia poi potevano risolvere le loro controversie clandestinamente, al di fuori di qualsiasi intromissione “statale”. L’onore era ciò che più di ogni altra cosa distingueva un nobile e andava difeso letteralmente a spada tratta.
Il duello d’onore è stato in voga fino all’inizio del ‘900 per risolvere le offese personali ma già a partire dal XIX° secolo si era andati incontro ad una “sportivizzazione” della scherma (era già disciplina olimpica alle olimpiadi di Atene del 1896), che così passò dal campo franco alle moderne pedane.

Tornando al nostro contesto di partenza, ovvero i bambini che inscenavano battaglie a Rocca Costanza, sembra appropriato fare un riferimento alla scherma storica, attività per la quale Nicolò ha fondato, insieme ad un amico, un’associazione. Come viene riportato nel sito dell’ASD Sala D’Arme Aquila Gladiatrix:
Con il termine Scherma Storica, o HEMA (Historical European Martial Arts), si intendono tutti i sistemi di combattimento a mani nude o all’arma bianca codificati prima della sportivizzazione della scherma. Esistono infatti numerosi trattati di scherma che sono giunti fino a noi dal medioevo fino al risorgimento. Sebbene lo studio e la produzione di testi inerente l’uso della spada abbia coinvolto tutta l’Europa, le prime fonti, risalenti al basso medioevo e rinascimento sono principalmente di origine tedesca ed italiana.
La nostra ASD, si concentra principalmente nello studio e la diffusione delle tecniche di combattimento di questo periodo e, grazie all’utilizzo di protezioni moderne, tessuti tecnici certificati e simulacri d’arma atti all’utilizzo della pratica sportiva, ad oggi è possibile praticare la scherma storica in tutta sicurezza, riportando così in vita quest’Arte interrotta che fa parte della nostra storia e del nostro bagaglio culturale.”

1376_1676303025951086_6301338414945200076_nL’incontro con Nicolò e la scoperta della sua associazione hanno però un nodo di collegamento fondamentale. E’ stato infatti grazie ad un’altra atleta del Club Scherma Pesaro che sono venuto a conoscenza di Nicolò. Il suo nome è Francesca Greco e la sua storia di avvicinamento a questo sport nasce da una bambina che andava in palestra a vedere la sorella maggiore tirare di scherma e si mostrava curiosa, tanto da essere solita impugnare una spada e giocarci fino alla fine dell’allenamento. Da lì al momento della prima competizione ufficiale la serie di passi è stata piuttosto breve giacché, come ammette lei stessa, il desiderio di competere e misurarsi in un vedo duello con gli altri, ma soprattutto con se stessa, erano troppo forti. Ora Francesca è anche insegnante di scherma e quello che prova a bordo pedana è ancora più intenso di quello che avvertiva gareggiando, anche rispetto a quando ha ottenuto il suo primo accesso nei 32 finalisti della prova nazionale assoluta, in cui prendevano parte oltre 300 schermidori.

NicoAnche la storia di Nicolò inizia da bambino e da questa innata curiosità per le armi medievali, quando la scopa era la sua spada e i draghi volavano nella sua stanza.
La mia avventura con la scherma storica iniziò nell’aprile del 2005 con gli allenamenti della Compagnia d’Arme “I Poeti della Spada”; tornai a casa felice, perché finalmente avevo la possibilità di poter vestire i panni di un cavaliere e di brandire armi vere, non di plastica o di resina, ma di metallo.

Da allora ho partecipato a varie feste medievali in Italia e in Europa, grazie alla Compagnia, fino al seicentenario della battaglia di Grunwald in Polonia (2010) e poi altre manifestazioni in Francia (2013), Croazia (2014) e Repubblica Ceca (2015).
Così sono entrato a far parte anche del mondo delle HEMA e delle sue competizioni, collezionando fino ad oggi due argenti, quattro bronzi e soprattutto tre ori. Dal 2014 ho deciso di praticare anche scherma olimpica con il “Club Scherma Pesaro”, proprio per poter capire meglio quest’arte; sinceramente tale percorso mi ha aiutato molto per il mondo delle HEMA.”